Il personaggio del mese: Tina Anselmi
- Mimi Ackon (Art director)
- 16 feb 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Tina Anselmi
Tina Anselmi nasce il 25 marzo del 1927 a Castelfranco Veneto, in una famiglia cattolica: la madre si occupa della gestione di un'osteria insieme alla nonna di Tina, mentre il padre è un aiuto farmacista (che sarà perseguitato dai fascisti per le sue idee vicine al socialismo).
Dopo aver frequentato il ginnasio a Castelfranco Veneto, la giovane Tina Anselmi si iscrive all'istituto magistrale di Bassano del Grappa dove viene costretta, insieme con ad altri studenti, ad assistere - il 26 settembre del 1944 - all'impiccagione compiuta dai nazifascisti di più di trenta prigionieri per rappresaglia.
Da quel momento in poi Tina sceglie di contribuire attivamente alla Resistenza, e diventa staffetta - dopo avere adottato il nome di battaglia "Gabriella" - della brigata Cesare Battisti guidata da Gino Sartor, prima di passare al Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà.
Conclusa la Seconda guerra mondiale, Tina si iscrive all'Università Cattolica di Milano (nel frattempo era entrata a far parte della Democrazia Cristiana, prendendo parte attivamente alla vita di partito), dove si laurea in Lettere. Diventa, quindi, insegnante alle scuole elementari, e nel frattempo si dedica all'attività sindacale nella Cgil, prima di passare alla Cisl.
Sul finire degli anni Cinquanta Tina Anselmi viene scelta come incaricata nazionale dei giovani della Democrazia Cristiana, mentre l'anno successivo entra a far parte del consiglio nazionale dello Scudo Crociato.
Nel 1963 viene eletta nel comitato direttivo dell'Unione europea femminile, organismo di cui diventa vicepresidente. Abbandonato l'incarico di rappresentante dei giovani della DC, nel 1968 viene eletta deputata per il partito nella circoscrizione Venezia-Treviso.
Il 29 luglio del 1976 diventa la prima donna ministro in Italia, venendo scelta per il governo Andreotti III come ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale. In seguito, sempre con Giulio Andreotti presidente del Consiglio, è anche ministro della Sanità contribuendo in maniera decisiva alla formulazione della riforma che porta alla nascita del Servizio Sanitario Nazionale.
Nel 1981, viene nominata presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli, i cui lavori si concluderanno quattro anni dopo.
Nel 1992 viene proposta dal settimanale satirico "Cuore" come candidata per la presidenza della Repubblica, ricevendo anche il sostegno del gruppo parlamentare La Rete; nello stesso anno, però, per la prima volta dal 1968 è costretta a lasciare il Parlamento, dopo essere stata inserita (di proposito) da Arnaldo Forlani in un seggio perdente.
Il 18 giugno del 1998 Tina Anselmi riceve l'onorificenza di Dama di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.
Nel 2004 si spende per pubblicizzare il libro "Tra città di Dio e città dell'uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta", che contiene un suo saggio, mentre due anni più tardi il blog intitolato "Tina Anselmi al Quirinale" ripropone il mediatico che la vorrebbe presidente della Repubblica; nel 2007, invece, Tina è la madrina del sito web "Le democratiche", concepito per fare sì che anche le donne possano contare su una presenza significativa in occasione delle primarie del Partito Democratico.
Nel 2009 l'ex ministro si vede assegnare il "Premio Articolo 3" a riconoscimento dell'attività svolta nel corso della sua vita, da giovanissima staffetta partigiana a "guida esemplare della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla Loggia P2", oltre che come "madre della legge sulle pari opportunità".
Nel 2016 viene celebrata la sua figura con l'emissione di un francobollo (emesso il 2 giugno, in occasione della festa della repubblica): è la prima volta che viene dedicato un francobollo a una singola persona ancora in vita.
Tina Anselmi si spegne all'età di 89 anni nella sua città natale, Castelfranco Veneto, il 1° novembre 2016.
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