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Personaggio del mese: Giuseppe Maffioli

  • Giada Simeoni (giornalista)
  • 10 nov 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Giuseppe Maffioli nacque a Padova, ma si trasferì bambino a Treviso con la madre in seguito alla separazione dei genitori. A Treviso si diplomò come maestro elementare anche se la sua grande passione era la gastronomia; scriveva infatti su una rivista di cucina, La cucina italiana. A lui si deve la prima identificazione storica del tiramisù nella rivista enogastronomica Vin Veneto. È forse l'unico gastronomo che, dotato di felice e sapiente scrittura, fosse anche a conoscenza di tutte le tecniche di cucina, sino ai livelli manuali: fu scrittore, ma conosceva anche tutti i segreti del mestiere di cuoco. A lui fu affidata l'invenzione "epica" del cucinare ne La grande abbuffata di Marco Ferreri cosicché Maffioli venne considerato il personaggio numero uno della Cucina Italiana. Condusse per Rai Radio 2, tra il 1976 e il 1978, la breve rubrica mattutina Mangiare bene con poca spesa. Fu anche l'ideatore del primo festival di cucina organizzato in Italia nel 1951.

Insegnò alcuni anni per poi dedicarsi all'attività di attore, altra passione che scoprì durante l'insegnamento. Partecipò a diverse opere degli autori veneti (Carlo Goldoni, Ruzante), in diversi ruoli, per poi divenire regista; diresse alcuni nomi famosi come Lino Toffolo, Tino Carraro, Cesco Baseggio e Toni Barpi. Fu anche autore, con la sua commedia Il Prete Rosso, commedia in tre atti sulla vita di Antonio Vivaldi, che andò in onda in radio. Fu anche autore del radiodramma su Papa Pio X che fu un successo di ascolti. Divenne poi regista ufficiale del Dramma Italiano di Fiume, l'unico teatro stabile di lingua italiana fuori dai confini nazionali. Dovette abbandonare l'attività teatrale per tornare in Italia a causa della malattia che lo affliggeva, il diabete.

Maffioli lavorò come scrittore di cinema nel film Papa Sarto del 1964, con Cesco Baseggio e Italo Alfaro e nel film biografico di Antonio Vivaldi Il Prete Rosso del 1965, sempre con Cesco Baseggio e Italo Alfaro. Scrisse vari libri, fra i quali La cucina padovana(1981),La cucina veneziana (1982),La

cucina trevigiana (1983), sempre di Franco Muzzio Editore, e due classici della cucina europea: Il romanzo della grande cucina e Storia piacevole della gastronomia.

L'istituto alberghiero di Castelfranco Veneto è stato intitolato al suo nome.


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