Fontego dei Tedeschi, il lusso a Venezia
- Mattia Fornasier (Direttore)
- 10 nov 2016
- Tempo di lettura: 2 min
Dal Fontego dei Tedeschi a "T Fondaco", a Venezia l'ex palazzo delle Poste diventa polo del lusso

VENEZIA. Il Fontego dei Tedeschi è tornato: dopo otto anni di chiusura e tre di cantiere, l'ex palazzo delle Poste riapre come polo del lusso e con un nuovo nome, T Fondaco: T come "travelers", viaggiatori, la catena di centri commerciali di super lusso firmata in tutto il mondo dalla Dfs Duty Free , alla quale Edizioni Holding della famiglia Benetton - che nel 2008 ha acquistato il palazzo dal Demanio, in quella che è stata l'operazione immobiliare e il restauro che più ha fatto discutere e diviso - ha ceduto la gestione del nuovo polmone commerciale della città: 65 boutiques di griffe che si snodano lungo i portici dei tre piani che si aprono sul cortile dell'edificio, che ha mantenuto la sua struttura cinquecentesca, animata però da scale mobili rosso fuoco per salire e scale scintillanti di bagliori d'oro per scendere, con una terrazza tutta nuova con una vista mozzafiato dal tetto più alto della città.
Apertura al pubblico. Dopo la vernice di mecoledì, la festa per mille invitati di giovedì, la pre inaugurazione di venerdì, "T fondaco" aprirà a tutti, 7 giorni su 7, aperto il 1 ottobre. La convenzione firmata con il Comune di Venezia, allora guidato dal sindaco Orsoni, prevede il libero accesso a chiunque dal cortile fino alla terrazza panoramica.
La storia, il restauro. Partiamo dal tetto, la terrazza vista-mondo, forse l'intervento più "corretto" dal confronto tra l'architetto olandese e la soprintendenza di Venezia, che ha ridimensionato il grande terrazzo a ridosso dei merli con ristorante e bar previsto nel progetto iniziale, trasformandolo in una leggera passerella con vista a 360 gradi sul Canal Grande, Venezia, la laguna, le Dolomiti. La struttura del Fondaco è rimasta quella del Fontego così come tutti l'hanno sempre visto, dal 500 ad oggi, ricostruito dopo l'incendio che aveva devastato il duecentesco palazzo-magazzino della comunità dei commercianti tedeschi. Le grandi scale mobili rosse che Koolhass aveva immaginato come passerelle sospese tra un piano e l'altro ad attraversare il cortile, manno mantenuto il loro colore acceso, chiuso in un telaio di morbido legno, ma sono state "nascoste", incrociandosi con le scale che l'ottone rende d'oro.
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