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La Grande Guerra ai giorni nostri

  • Liviero Michele (segretario)
  • 3 nov 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

La guerra è il mondo, il mondo è la guerra. Inizia così la nostra recensione, un po’ retorica forse, ma con lo stesso tono, tragico e solenne, che accompagna le avventure di Battlefield 1. L’obiettivo del gioco, come oramai ben sappiamo, è raccontare la Grande Guerra, fatta di una logorante vita da trincea fin troppo segnata dalle morti al fronte, ma anche di battaglie campali che hanno contraddistinto il futuro del mondo per come lo conosciamo oggi. Un’ambientazione che possiede il fascino del tempo, quel velo di polvere che sulla nostra libreria ricopre uno dei nostri libri preferiti e lo protegge, ma che una volta tolto ci riporta indietro nel tempo raccontandoci una storia. Una sfida ardua, che vedeva tanti sostenitori quanti scettici, quella di tentare di inserire in un videogioco come Battlefield queste incredibili esperienze di uomini, non solo di soldati. Il tutto poi dovendo fare i conti con una tradizione della componente multiplayer con determinate regole ed equilibri che sono diventati cari alla community affezionata alla serie. Arrivati dunque al momento di tirare le fila del discorso, non possiamo che congratularci con Dice per l’obiettivo che, indubbiamente, può dirsi centrato.

Come sappiamo la grande guerra è avvenuta anche qui da noi, presso il monte Gappa quindi come possiamo non parlare della mostra in onore del centenario dell’entrata in guerra dell’italia. “Frammenti” è il titolo della mostra inaugurata il 29 ottobre 2016 esposta nella galleria civica del museo di Bassano del Grappa. La mostra è stata creata per sensibilizzare i visitatori nella riflessione del primo conflitto mondiale vissuto dalla città di bassano del grappa


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